Con l’implementazione del Piano Transizione 5.0, le imprese possono beneficiare di un nuovo contributo sotto forma di credito d’imposta.
Tale agevolazione è destinata a coloro che effettuano nuovi investimenti nelle strutture produttive localizzate nel territorio dello Stato fino al 2025. Tali investimenti devono rientrare all’interno dei più ampi progetti di innovazione che mirano a ridurre i consumi energetici.
L’obiettivo principale di tale incentivo è quello di sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese.
Nell’articolo di oggi vediamo nello specifico cos’è il piano transizione 5.0, quali sono i requisiti da rispettare e come utilizzare il credito d’imposta.
Che cos’è il Piano Transizione 5.0?
Il Piano Transizione 5.0 è un piano di incentivi per la digitalizzazione e la sostenibilità delle imprese italiane.
Tale agevolazione è stata approvata dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2024 e si inserisce nel più ampio quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Nello specifico si tratta di un credito d’imposta destinato a tutte le realtà imprenditoriali, indipendentemente dalla loro forma giuridica, settore di appartenenza, dimensione e regime fiscale.
Le imprese che investono in attività digitali, autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione del personale possono beneficiare di un credito d’imposta.
Questo beneficio fiscale è legato alla riduzione del consumo di energia finale (almeno del 3%) o al risparmio energetico nei processi (almeno del 5%) grazie agli investimenti in attività digitali.
Condizioni e requisiti per accedere all’agevolazione
Il principale requisito per poter usufruire di tale agevolazione è l’assenza di una condizione di liquidazione volontaria, fallimento o altre procedure concorsuali in azienda.
Allo stesso tempo, le imprese non devono avere a loro carico sanzioni ai sensi delle norme sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
Nel caso in cui l’azienda non abbia alcun tipo di procedimento o sanzione a suo carico, deve rispettare tutte le normative sulla sicurezza sul lavoro e adempiere agli obblighi contributivi verso i lavoratori al fine di accedere all’agevolazione.
Tale aspetto ricopre una funzione fondamentale perché garantisce elevati standard di sicurezza e sostiene uno sviluppo adeguato e sostenibile delle imprese.
Inoltre, per poter beneficiare del contributo, le imprese devono seguire una serie di procedure precise.
Tra queste rientra l’obbligo di presentare, attraverso la piattaforma telematica fornita dal Gestore dei Servizi Energetici s.p.a (GSE), una documentazione completa insieme a una dettagliata descrizione del progetto di investimento e dei relativi costi.
È fondamentale che il riconoscimento del contributo sia subordinato alla presentazione di certificazioni specifiche rilasciate da un valutatore indipendente, seguendo criteri e modalità definiti dal decreto ministeriale.
Come utilizzare il credito d’imposta e limiti
Una volta ottenuto il credito d’imposta, le imprese devono tener conto di alcune restrizioni e regole per il suo utilizzo.
Il credito può essere infatti impiegato solo per la compensazione tramite il modello F24.
Tuttavia ciò può avvenire solo a seguito della trasmissione dell’elenco delle imprese beneficiarie da parte del GSE verso l’Agenzia delle entrate.
Infine, l’ammontare del credito utilizzato non può superare quello concesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, pena il rifiuto della transazione.
È importante notare che il credito d’imposta non può essere ceduto o trasferito, neanche all’interno di un consolidato fiscale.
Nel caso in cui i beni agevolati vengano ceduti a terzi o destinati a utilizzi diversi da quelli previsti o se non vengono rispettate le tempistiche previste, il credito d’imposta viene ridotto in modo proporzionale.
In conclusione, per accedere al Piano Transizione 5.0 le aziende devono comprendere ed adempiere a tutti i requisiti essenziali e seguire le procedure prestabilite per evitare la perdita del vantaggio.