Le imprese culturali e creative rappresentano una categoria dinamica e in continua evoluzione nel panorama economico contemporaneo.
Queste aziende non seguono solamente modelli di business tradizionali ma abbracciano la creatività come elemento chiave per la loro crescita e successo.
In questo articolo esploreremo cosa sono le imprese culturali e creative, quali sono le novità normative e quali sono le opportunità che possono cogliere dalla finanza agevolata.
Cosa sono le imprese culturali e creative?
Le imprese culturali e creative sono organizzazioni che fondono abilmente l’aspetto artistico e quello imprenditoriale.
Queste aziende spaziano da settori come l’arte, la cultura, il design, la tecnologia e l’intrattenimento e si distinguono per la loro capacità di generare valore attraverso l’innovazione e la creatività.
Al contrario delle imprese convenzionali, queste pongono una forte enfasi sull’originalità e sulla capacità di offrire soluzioni uniche.
Una delle caratteristiche distintive è l’approccio all’innovazione. Queste aziende non temono il cambiamento, ma lo abbracciano come una fonte di opportunità.
Questa mentalità aperta all’innovazione permette alle imprese creative di anticipare le tendenze del mercato e di adattarsi rapidamente alle mutevoli esigenze della società.
Inoltre, queste apportano numerosi benefici alla società e all’economia. Non a caso contribuiscono alla diversificazione economica, creando opportunità in settori non convenzionali e promuovono la diversità culturale, incoraggiando la collaborazione tra individui provenienti da discipline differenti.
In altre parole, le imprese creative possono fungere da catalizzatori per la riqualificazione urbana trasformando quartieri e città in luoghi vivaci e attraenti.
La nuova normativa per le imprese creative
Nonostante l’importanza di tali imprese, fino ad oggi non sono mai state riconosciute come tali al livello legislativo.
Proprio per questo, il 20 dicembre 2023 è stata approvata dal Parlamento la legge “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy ”.
In altre parole, tale disposizione definisce concretamente le imprese culturali e creative e prevede che queste siano iscritte in una sezione dedicata del registro delle imprese.
Nello specifico, possono essere definite “imprese culturali e creative” tutti gli enti, indipendentemente dalla loro forma giuridica, e i lavoratori autonomi che detengano due caratteristiche specifiche: – Devono svolgere attività stabile e continuativa con sede in Italia o in uno degli Stati membri dell’Ue a condizione che vengano tassati in Italia – Devono svolgere in modo esclusivo o prevalente attività quali ideazione, creazione, produzione, sviluppo, diffusione, promozione, conservazione, ricerca, valorizzazione o gestione di beni, attività e prodotti culturali.
Inoltre, appartengono a tale categoria anche tutti gli enti del Terzo settore che esercitano la loro attività in forma di impresa, gli enti sociali e le associazioni o fondazioni che svolgono le attività sopra citate.
Tale legge rappresenta una vera e propria novità e consentirà alle imprese culturali e creative di iscriversi in un albo dedicato attraverso il portale del Sistema archivistico nazionale (San) del Ministero della Cultura.
Le opportunità della finanza agevolata
Vista la crescente importanza delle imprese culturali e creative, il Ministero della Cultura ha stanziato oltre 3 milioni di euro per promuovere tale settore. Tali fondi verranno erogati a partire dal 2024 e fino al 2033.
Inoltre, ogni tre anni il Ministero della cultura prevede l’adozione di un Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative.
Questo fa ben pensare che presto verranno pubblicati nuovi bandi nell’ambito della finanza agevolata che consentiranno a tali imprese di ottenere fondi non solo per favorire le integrazioni con altri settori produttivi ma anche per lo sviluppo delle opere dell’ingegno e per la ricerca al livello nazionale.
Già nel 2022, infatti, era stato istituito da Invitalia il Fondo Imprese Creative la cui dotazione finanziaria era di 26,8 milioni di euro e aveva l’obiettivo di finanziare i progetti nel settore culturale e creativo proposti da micro, piccole e medie imprese sia nuove che già esistenti.